Differenze tra le versioni di "Il raggiro nella Gilda della Parola"

by Blue
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Durante l'esplorazione dei sotterranei della [[Gilda della Parola]], Durandl, senza alcuna motivazione apparente, decide di imbere le sue spade nel contenuto di un calice retto da una statua raffigurante il dio Erythnul. Evidentemente deluso dall'inutilità del suo  gesto, tira un fendente al calice che viene scagliato lontano mentre il tiefling si contorce per terra a causa di dolori lancinanti al viso.  
 
Durante l'esplorazione dei sotterranei della [[Gilda della Parola]], Durandl, senza alcuna motivazione apparente, decide di imbere le sue spade nel contenuto di un calice retto da una statua raffigurante il dio Erythnul. Evidentemente deluso dall'inutilità del suo  gesto, tira un fendente al calice che viene scagliato lontano mentre il tiefling si contorce per terra a causa di dolori lancinanti al viso.  
Un tatuaggio nero compare sul viso di Durandl.
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Una profonda cicatrice nera, cusata da una grave ustione, compare sul viso di Durandl.
 
Consultando un libro trovato nella stanza, Django scopre che il tatuaggio sul viso di Durandl è il marchio dei traditori di Erythnul, ma la sua indole lo induce a tenere segreta questa notizia.
 
Consultando un libro trovato nella stanza, Django scopre che il tatuaggio sul viso di Durandl è il marchio dei traditori di Erythnul, ma la sua indole lo induce a tenere segreta questa notizia.
Django, mentendo, informa Durandl che il tatuaggio è la testimonianza del fatto che il dio lo ha scelto come il suo prescelto.
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Django, mentendo, informa Durandl che la cicatrice è la testimonianza del fatto che il dio lo ha scelto come il suo prescelto.
 
La natura malvagia del rinnegato dei Talgahar è lusingata da quanto detto dal compagno, che entra in uno stato confusionale, messo a dura prova dalla tentazione di cedere alla sua vera natura.
 
La natura malvagia del rinnegato dei Talgahar è lusingata da quanto detto dal compagno, che entra in uno stato confusionale, messo a dura prova dalla tentazione di cedere alla sua vera natura.
 
Non del tutto soddisfatto della tortura psicologica inflitta al compagno, Django architetta una messinscena con Alexander e Logan.
 
Non del tutto soddisfatto della tortura psicologica inflitta al compagno, Django architetta una messinscena con Alexander e Logan.

Versione delle 20:03, 14 feb 2016

Durante l'esplorazione dei sotterranei della Gilda della Parola, Durandl, senza alcuna motivazione apparente, decide di imbere le sue spade nel contenuto di un calice retto da una statua raffigurante il dio Erythnul. Evidentemente deluso dall'inutilità del suo gesto, tira un fendente al calice che viene scagliato lontano mentre il tiefling si contorce per terra a causa di dolori lancinanti al viso. Una profonda cicatrice nera, cusata da una grave ustione, compare sul viso di Durandl. Consultando un libro trovato nella stanza, Django scopre che il tatuaggio sul viso di Durandl è il marchio dei traditori di Erythnul, ma la sua indole lo induce a tenere segreta questa notizia. Django, mentendo, informa Durandl che la cicatrice è la testimonianza del fatto che il dio lo ha scelto come il suo prescelto. La natura malvagia del rinnegato dei Talgahar è lusingata da quanto detto dal compagno, che entra in uno stato confusionale, messo a dura prova dalla tentazione di cedere alla sua vera natura. Non del tutto soddisfatto della tortura psicologica inflitta al compagno, Django architetta una messinscena con Alexander e Logan. Dopo aver drogato il "prescelto", lo svegliano nel sonno facendogli credere di avere una visione in cui il dio del massacro lo chiama a compiere un atto di fedeltà nei suoi confronti. La tentazione è troppo forte, il dio del massacro lo ha scelto, i Talgahar rimpiangeranno di aver rinnegato il prescelto del dio del massacro. Durandl si precipita così nei sotterranei della Gilda della Parola dove uccide un uomo per omaggiare il dio e incontra un demone che non dubita essere parte della prova a cui il dio lo ha chiamato. Fiducioso nell'intervento divino, Durandl si siede in atto meditativo noncurante degli attacchi che il demone gli sferra imperterrito. Quando il tiefling è ormai in fin di vita, i compagni lo raggiungono svelandogli l'inganno. Durandl non vuole e non può credere a quello che i suoi compagni gli stanno dicendo, si è spinto troppo oltre, troppo lontano dal Sentiero del Drago Dorato. Lo scontro diventa un tentativo disperato di salvare la vita al povero tiefling che è in preda alla confusione più totale. Quando la rabbia prende il sopravvento sullo smarrimento, il tiefling cerca di usare la propria magia per controllare mentalmente il demone che si fa beffe di lui appena prima di morire sotto i colpi dei compagni. Il contraccolpo emotivo che questa storia ha su Durandl è estremo e induce in lui un cambiamento irreversibile.