Durandl Talgahar

Durandl è un erede illegittimo della famiglia dei Talgahar, tiefling orgogliosamente spietati che sottopongono i propri nascituri al sacro rito iniziatico del "a malo natus ergo Talgahar", il cui unico scopo è quello di verificare che nell'anima dell'iniziato non vi sia la minima traccia di bontà e quindi possa venire al mondo con tutti gli onori che spettano a un Talgahar degno di tale nome.
Se il nascituro si rivela indegno, l'unico modo che la genitrice ha per levarsi quest'onta è quello di partorire all'interno del vulcano Talgeren e abbandonare il neonato senza la minima esitazione.
La storia che ci è stata tramandata è quella del salvataggio di Durandl ad opera del Drago Dorato, mosso dal barlume di bontà appena percepibile nell'anima di Durandl. I poteri di stregone di Durandl vengono tipicamente attribuiti all'influenza magica che il drago ha avuto sul tiefling, plasmandone la mente e il corpo affinchè la bontà potesse maturare in lui e prendere il sopravvento sul lato oscuro predominante.
Restano invece sconosciute le circostanze in cui i Duarndl si è separato dal Dargo Dorato, la cui esistenza era per lo più una leggenda prima che la ricomparsa di Durandl e i suoi apparentemente inspiegabili poteri magici suscitassero più di qualche semplice sospetto nella casata dei Talgahar e li spingesse ad indagare più a fondo la questione.
Con l'intenzione di mettere a frutto gli insegnamenti del drago e di combattere la propria natura decide di iscriversi all'accademia militare della Mano Bianca dove inizia a sviluppare una personalità ondivaga e bipolare frutto delle sue continue lotte interiori.
L'esperienza vissuta alla gilda della parola segna in maniera indissolubile la personalità di Durandl e ne incrina notevolmente la stabilità mentale. L'aver ceduto alla tentazione di diventare il prescelto di Erithnul ed aver ucciso un uomo innocente, per il gusto di farlo, come ommaggio al dio del masssacro hanno un contraccolpo fatale su Durandl che una volta scoperta la messinscena orchestrata dai suoi compagni di viaggio piomba in una disperazione profonda. Mai era stato tanto lontano dalla linea che il Drago Dorato aveva traccaito per lui.
Per restare fedele alle intenzioni con cui si era iscritto all'accademia si impone un voto di verità, credendo così di poter espiare, almeno in parte, la colpa di aver ucciso un uomo onesto senza alcuna ragione.
Contemporaneamente però nasce in Durandl l'esigenza di vendetta nei confronti del dio Erithnul, che ritiene il principale responsabile della sua deviazione dal Sentiero del Drago Dorato, la vita che il suo mentore avrebbe voluto per lui. Tormentato però dall'aver ceduto alle proprie tentazioni primordiali Durandl è profondamente convinto che, finchè il dio del massacro sarà in vita, il sentiero del drago non sarà mai veramente percorribile dal tiefling a causa delle irrefrenabili tentazioni che la sua stessa esistenza comporta per il Talgahar rinnegato.