Furto ai Ladri di ladri
Il Furto ai ladri di ladri è uno dei poemi più richiesti ai menestrelli del giorno d'oggi.
Atto I
La losca vicenda ha inizio alla taverna di Capo Coboldo, dove il misterioso ladro Apollo recluta tre disperati avventurieri per portare a termine una pericolosa e nobile missione.
Sephirot Lockheart: la mente; Sam LeBon: il cuore (o la pancia, a seconda delle versioni); Anonimus: la mano illusoria della legge.
Ora che il Nay-Team è stato assemblato, ci si mette subito sulle tracce del misterioso artefatto in possesso di Lunatic, il ladro rubato.
Ben presto si viene a conoscenza del fatto che il ladro mancante non si trova più tra le perfide grinfie di D'Rango, ma ha cambiato aguzzino. Il nuovo carceriere è L'Alchimista, il fantomatico direttore dell'abbandonato sanatorio di Akhram.
Il primo atto si chiude con i nostri eroi che pedinano le guardie del sanatorio, intenti a scoprirne la segreta ubicazione.
Atto II
La scena si sposta ad Akhram, un luogo così sinistro da far rabbrividire anche i cuori più impavidi.
Il sanatorio è difeso da alte mura, piante carnivore, armature spiritate immuni a sonno e fatica e un enorme occhio che vagabonda all'interno del perimetro. Usare la forza non è un'opzione, l'unica possibilità di riuscita è un'infiltrazione rapida e mirata.
Apollo procede con una precisa ed approfondita ricognizione dalle mura. Il piano è fatto, il rischio fa parte del mestiere.
Atto III
Il ladro evanescente si infiltra nel complesso e scopre le inquietanti ricerche condotte al suo interno. La più agghiacciante delle quali, si prefissa di separare e animare magicamente le mani dei più celebri scassinatori. In questo modo, gli avventurieri potranno continuare a scassinare serrature, senza però dover tollerare il ladro del gruppo. Questo dovrebbe garantire un grande risparmio monetario e ridurre drasticamente l'incidenza di ulcere nei paladini.
Il tempo stringe e grazie alla serie di diversivi orchestrati dagli altri complici, Apollo ha la possibilità di raggiungere Lunatic.
Atto IV
Il leggendario guanto di Lunatic è a portata di mano. Con la velocità che lo contraddistingue, Apollo recupera il manufatto dalle mani sott'olio del malcapitato e guizza via dalla finestra senza guardarsi indietro.
La fuga, prontamente organizzata e avviata, è momentaneamente interrotta da L'Alchimista in persona. Egli rivolge parole criptiche ad Apollo, chiamandolo per nome. Le domande sono molte, ma non c'è tempo di esitare. I cavalli vengono spronati e parte verso l'orizzonte.
Il furto ai ladri di ladri è stato portato a segno, ma gli interrogativi sono ancora molti.