Nindr Elaiveen

by Blue
Ritratto di Nindr Elaiveen (a sinistra) in compagnia del suo fido commilitone Frænir Pennacchio ai tempi della Campagna di Beccodoro. Autore Ignoto.

Nindr Elaiveen è un mezzelfo bardo zampognaro che appesta la Locanda di CM.

Vita e opere

Infanzia e giovinezza

Identikit segnaletico di un giovane Nindr (taglia di tre fave o un torsolo di mela).

Nato da madre umana morta dandolo alla luce, Nindr è cresciuto nell’ombra del suo draconiano padre elfo, che fin da giovane età l’ha costretto a trascorrere lunghi pomeriggi sui libri nella speranza di farlo ammettere in Accademia. Nindr però, complice una pessima memoria, non mostra interesse per divinità forse solo immaginate o per l’avvicendarsi di sovrani e imperatori; anziché memorizzare le nozioni preferisce improvvisare, spesso inventando di sana pianta eventi mai avvenuti. Dopo l’ennesima prova di accesso fallita, il padre di Nindr lo chiude in casa e assume un istruttore mezzuomo affinché lo prepari a dovere, a costo di fargli saltare pasti e accorciare le ore di sonno concesse. A questa repressione Nindr reagisce con un rigetto di ogni tipo di autorità, anche quella scritta sui libri di carta: perché dovrebbe credere a ciò che un autore anonimo afferma se non può verificarlo di persona? Frustrato dalla mancanza di risultati l’istruttore si licenzia e il padre di Nindr reagisce cacciando di casa il figlio a vent’anni senza troppe cerimonie.

Nindr è così costretto a viaggiare per il mondo armato solo delle sue doti di cantastorie e di un’antica cornamusa rinvenuta tra i lasciti di sua madre. Girando di taverna in taverna apprende dai migliori bardi i trucchi del mestiere, sviluppando anche un interesse particolare per la medicina dopo un incontro fortuito con uno speziale. Ma a differenza di molti non usa le sue capacità per raggirare le persone; la sua missione diventa invece svelare le verità celate dietro le menzogne raccontate dalle alte sfere che vogliono soggiogare i villici. Ciò ha esiti infausti quando, ossessionato dall’idea che la misteriosa Locanda di CM sia segretamente il quartier generale di un traffico di cuori di mezzorco (di qui le iniziali), si infiltra nelle cantine sotterranee con l’aiuto di un paladino un po’ credulone e per poco non finisce al camposanto dopo un alterco con la burbera locandiera, che curiosamente farà perdere le sue tracce poco dopo.

Una nuova casa

Quando nella Locanda giunge voce del rapimento di un missionario di Pelor, Nindr non ha dubbi: non c’è stato alcun rapimento, si tratta solo dell’ennesima farsa di un sistema religioso votato unicamente all’autoperpetuazione che ha perso di vista la spiritualità. Nel tavolo vicino al suo, una collega barda con il piglio da cronista ha però da ridire e lo mette in ridicolo, guastando la sua reputazione e, ancora più importante, la sua dignità come alfiere della conoscenza. Il giorno dopo, Nindr decide di unirsi a un variopinto gruppo di soccorritori improvvisati addentrarsi nelle catacombe di Tanthrob per trovare una prova di ciò che afferma e dimostrare che la verità è dalla sua—ignaro di stare per ritrovare più di una vecchia conoscenza.

Nindr Elaiveen sotto l'influsso della Pozione dello Sbrocco.

L'esito della missione per salvare il prelato Ryan non è dei migliori e Nindr, oltre ad assistere impotente alla morte del compianto mezzorco Gurnash, ha in prima persona un incontro ravvicinato con il tristo mietitore quando viene fagocitato da una creatura gelatinosa nascosta in un barile che lui stesso ha scoperchiato in preda alla curiosità. Essere scampato per il rotto della cuffia e aver sviluppato una fobia debilitante per i barili non dissuade però Nindr da intensificare le sue frequentazioni presso la Locanda; anche se non lo ammetterebbe mai a se stesso, si è un po' affezionato al luogo e agli avventori che come lui vi bazzicano. In questo periodo intraprende nuove missioni di salvataggio, sempre meno dettate da deliri complottistici e sempre più da una commistione di vitto gratuito e di un vago desiderio di lasciare un segno positivo in una società che fino a quel momento l'ha bistrattato. Fra travestimenti di incostante riuscita, Pozioni dello Sbrocco a almeno un circo itinerante di desaparecidos, Nindr inizia a scoprire che il mondo è ben più grande e complesso di come lo immaginava.

La trasvolata interventista

Durante quella che sembra una delle tante spedizioni rocambolesche della squadra della Locanda, Nindr si imbarca in un volo parzialmente volontario con uno stormo di piccioni viaggiatori diretti verso l'orizzonte; si ricongiungerà ai suoi amici poche ore dopo, in un iconico volo giù per un pozzo suonando la canzone del suo popolo. Poco è noto circa cosa gli sia successo mentre era assente, ma le cronache a nostra disposizione indicano che Nindr abbia preso parte a una campagna militare nella quale ha giocoforza acquisito fluenza nel piccionese, che parla con una leggera inflessione nordica. Qualunque cosa sia avvenuta una cosa è certa: Nindr sarà sempre molto restio a parlarne.

Pur provato dall'esperienza da coscritto, Nindr prende parte alla successiva spedizione per fermare un rito infanticida atto a evocare un misterioso essere con una quindicina di tentacoli di troppo. In futuro la sua partecipazione sarà una delle principali argomentazioni impugnate da complottisti a sostegno della teoria (rigettata dagli storici) che Nindr agisse da agente doppiogiochista per conto della sacerdotessa di Vecna; tale interpretazione risulta dal suo contributo alla campagna in questione che si può con clemenza definire ambivalente e che vede come suo coronamento aver scaraventato di faccia la gnoma Orla (regredita per l'occasione a un'età in cifra singola) contro la parete esterna di uno ziggurat.